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 Giovanni FERRARI 1930-1934 
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Joined: Tue Jun 11, 2013 9:07 am
Posts: 12
Name: Giovanni Ferrari

Image

Country: :ITA: Italy
Club: Juventus FC
Position: *CMF, SS, AMF
Side: LF/BS
Age: 23-27 years (6/12/1907)

Height: 172 cm
Weight: 70 kg

Attack: 86
Defence: 65
Balance: 83
Stamina: 83
Top Speed: 75
Acceleration: 76
Response: 79
Agility: 78
Dribble Accuracy: 86
Dribble Speed: 75
Short Pass Accuracy: 90
Short Pass Speed: 78
Long Pass Accuracy: 91
Long Pass Speed: 77
Shot Accuracy: 85
Shot Power: 84
Shot Technique: 82
Free Kick Accuracy: 77
Curling: 75
Header: 71
Jump: 72
Technique: 88
Aggression: 78
Mentality: 86
Keeper Skills: 50
Team Work: 96

Injury Tolerance: B
Condition: 7
Weak Foot Accuracy: 5
Weak Foot Frequency: 5
Consistency: 6
Growth Type: Standard/Lasting

CARDS:
P06 Pinpoint Pass
P15 Talisman
S19 Wighted Pass

SPECIAL ABILITIES: Playmaking - Passing

Attack / Defence Awareness Card: Balanced


INFO

The greatest Italian midfielder before the Second World War, certainly the most complete. Thanks to his knowledge of the game, his powerful strike but above all his ability to speed up the game with his inspired passes and his sense of placement, this stocky player became a cornerstone of the pre-war Nazionale. He won the scudetto 8 times, twice world champion, the only player in Serie A history with more than 100 goals and 100 assists

Quote:
Uomo record del calcio italiano, con i suoi otto scudetti, Giovanni Ferrari è stato uno dei più grandi centrocampisti che la scuola italiana abbia prodotto. Insieme con Meazza, è stato il solo titolare della nazionale campione del Mondo nel 1934 che abbia vinto anche quello del 1938. Creatore di gioco in possesso di notevoli basi tecniche e di uno spiccato senso tattico, prediligeva la fascia sinistra, ma all'occorrenza giocava anche a destra e si rivelava finalizzatore efficace con il suo gioco infaticabile, altruista, tecnico, potente


Quote:
Ettore Berra considerava Ferrari un modello per gli attaccanti della sua epoca; scrisse su Il Calcio Illustrato nel 1938: «è non solo il miglior giuocatore della sua generazione, ma è l'uomo che insegna a tutti come si giuochi per la squadra e non solo per il proprio tornaconto, come s'inizi un'azione, come ci si comporta negli sviluppi di quest'azione. Si può dire che tale ruolo è, dal punto di vista tecnico una creazione sua. Prima di Ferrari, il mezzo-sinistro era un giuocatore qualunque. Quando darà un addio allo sport porterà con sé il segreto del suo giuoco. Nessuno finora l'ha eguagliato, nessuno lo vale». Nello stesso anno, l'ex-calciatore e giornalista francese Lucien Gamblin lo definì su L'Auto «probabilmente il miglior calciatore italiano da dieci anni a questa parte. Degno successore di Baloncieri, stratega notevole e fine tecnico, il cui giuoco resta sobrio e impersonale», concludendo «nessuno sa meglio di lui iniziare o condurre un attacco nelle migliori condizioni, e, se il suo tiro a rete non ha niente di speciale come potenza, non pecca certo di imprecisione».

Il paragone con Baloncieri, altro prodotto della «scuola alessandrina» fu approfondito da Gianni Brera: «normotipo di larga cassetta e solide gambe, è di gran lunga il più specializzato e dotato dei centrocampisti italiani. Non ha la nevrile eleganza di Baloncieri, ma lo supera per fondo atletico e impegno. Possiede minor senso del gol, ma è largamente più assiduo nei recuperi difensivi. È il tipico mediano di spola: dove arriva lui, l'equilibrio di squadra è assicurato». Angelo Rovelli lo descrisse come «calciatore solido, pragmatico, lineare, stantuffo di centrocampo ma pure abile nel puntare a rete». Agli esordi ebbe compiti offensivi che, a partire dal passaggio alla Juventus (1930) andarono limitandosi: in nazionale, date le presenze di Schiavio e di Piola come centravanti, Vittorio Pozzo gli affiancò Meazza per creare «una coppia costruttrice di giuoco, come poche altre in Europa». Le doti di regista di Ferrari furono evidenziate da Antonio Ghirelli: «giuocatore d'una tecnica sobria, poco portato ad osare, costruiva la partita un'azione sull'altra, le imbeccate pronte per tutti, gli occhi attenti a mirare l'ostacolo e a valutare una situazione tattica, un metodico che sembrava avesse un misterioso senso del ritmo». Calciatore disciplinato e corretto, nel 1931 ricevette un encomio dalla dirigenza della Juventus per non aver reagito, durante una gara di campionato, allo schiaffo di un avversario.


Fri Jun 28, 2013 6:00 pm
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Joined: Tue Apr 26, 2016 1:54 pm
Posts: 1286
For me Ferrari is not more intelligent in ATK that Pepe Schiaffino. i give him a more conservor value , like 86-87.


Mon Jan 16, 2017 3:16 pm
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